Sabato, 18 febbraio alle 18.00 presso la Galleria spazio28 Paolo Blendinger presenta la mostra
DIARIO D’ARTISTA
GILLO DORFLES
OPERE GRAFICHE 1930-2012
aperta dal 18 febbraio - 4 marzo 2012
In mostra saranno inoltre esposti alcuni libri-diario d’artista selezionati dalle precedenti fasi dell’evento itinerante “Lasciare il segno”
I diari di:
Paolo Blendinger, Angela Colombo, Danila Denti, Fausta Dossi, Fernanda Fedi, Mavi Ferrando, Anna Filippi, Renato Giananti, Gino Gini, Mariaelisa Leboroni, Giancarlo Pozzi, Giorgio Robustelli, Anna Sala, Spinoccia, Walter Valentini.
COMUNICATO STAMPA
Con la mostra “DIARIO D’ARTISTA, Gillo Dorfles, opere grafiche 1930-2012” presentata dalla Galleria spazio28 di San Bernardino, si conclude la quarta edizione di “Lasciare il segno” evento inauguratosi a Luino (settembre 2011) e successivamente proposto a Milano.
Lo Spazio 28 di San Bernardino con una piccola personale, che comprende una serie di grafiche, disegni, dipinti ed assemblaggi eseguiti dagli anni Trenta ad oggi, una vera e propria Wunderkammer per gli appassionati, testimonia un tributo affettuoso al grande maestro che da lungo tempo frequenta questi luoghi per il profondo amore che nutre per la natura e la montagna.
In essa il pubblico potrà apprezzare le invenzioni formali di uno spirito libero che non si è lasciato coinvolgere dai dogmatismi delle avanguardie ed in cui convivono leggere, in una sintassi stilistica personalissima, molteplici esiti dell’espressione artistica del nostro tempo, dall’astrazione geometrica alle sottili vibrazioni di un surrealismo poetico.
Gillo Dorfles, psichiatra di formazione, critico d’arte e pittore, nato a Trieste nel 1910, rappresenta uno dei punti di riferimento di assoluto rilievo per la cultura artistica italiana ed europea per almeno una generazione.
Professore di estetica presso le Università di Trieste e di Milano, con Bruno Munari, Atanasio Soldati, Galliano Mazzon e Gianni Monnet è stato nel 1948 tra i fondatori del MAC (Modvimento d’Arte Concreta) e nel 1956 ha dato il proprio contributo alla realizzazione dell’ ADI (Associazione per il disegno industriale).
Suoi testi come “Il disegno industriale e la sua estetica” del 1963 o “Il Kitsch: antologia del cattivo gusto” del 1968, hanno avuto un’eco internazionale e hanno profondamente contribuito all’apertura del contesto culturale italiano nel secondo dopoguerra contribuendo in modo radicale a quel primato di cui il design italiano ha goduto su un lungo periodo.
Le mostre “L’avanguardia tradita” al Palazzo Reale di Milano nel 2010 e “Gillo Dorfles: opere recenti” al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto del 2011-12 costituiscono l’omaggio più recente a questa grande personalità dell’arte moderna.