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Storia di luoghi - Luoghi della storia
domenica 18 marzo 2012.
I “palazzi scolastici” del Moesano (2)
di Marco Marcacci

Da metà Ottocento i villaggi della Valle si erano dotati di edifici per le classi elementari, che di solito ospitavano pure la cancelleria e la sala comunale. Un’ordinanza cantonale del 1846 aveva, infatti, imposto ad ogni comune l’obbligo d’istituire una scuola pubblica. A Roveredo vi era inoltre il Collegio S. Anna che preparava agli studi umanistici. Mancava invece nel Moesano una scuola secondaria d’orientamento tecnico o moderno che fosse inoltre propedeutica agli studi magistrali. Intorno al 1880 la mancanza di maestri di scuola ben preparati si faceva sentire. Fu il Cantone a sollecitare le vallate del Grigioni italiano a istituire “una Scuola Reale con Proseminario per maestri e maestre”, con corsi di tre anni per alunni d’ambo i sessi tra i 13 e i 16 anni. Forse perché i comuni e le valli interessati avrebbero dovuto partecipare al finanziamento della scuola, la reazione nelle regioni interessate non fu proprio entusiasta.
Dopo vari tentativi, nel 1888 fu trovato l’accordo per creare a Roveredo, con il contributo del Cantone e la partecipazione finanziaria del comune, una scuola secondaria, battezzata mutuando la denominazione tedesca “Scuola Reale con Proseminario”. La sede della scuola era stata rivendicata in un primo tempo anche da Grono e Lostallo e poi da Soazza, per diritto di compensazione, poiché Roveredo “[aveva] già un collegio, la sede del tribunale distrettuale, esposizioni di tori e bovine, ecc.”.


La casa Vairo in Riva, prima sede della Scuola Reale.

La decisione del Gran Consiglio retico circa l’erezione della scuola secondaria a Roveredo risale al 7 giugno 1888: fu subito istituito un consiglio della scuola e in autunno iniziarono i corsi della prima classe, con 10 allievi “seminaristi” (ossia futuri maestri) ammessi. Roveredo, che doveva provvedere ai locali, mise a disposizione la casa Vairo in Riva. Tra i primi allievi della scuola troviamo Clemente Viscardi (1873-1950) di San Vittore, che sarà per un quarto di secolo docente nella scuola stessa (1898-1923) e Antonietta Tognola di Grono che diventerà sua moglie. Dall’anno scolastico 1890-91 la scuola funzionò con tre classi e tre docenti. Nel corso degli anni il numero di allievi variò tra 45 e 70 unità.


L’onorario dei docenti era di tutto rispetto, se si considera che alla stessa
epoca un insegnante di ginnasio in Ticino percepiva 1500 fr. annui soltanto dopo 12 anni d’insegnamento.


Nel primo decennio vi fu una rotazione molto rapida dei docenti, molti dei quali provenivano dal Ticino o dal Grigioni tedescofono e retoromancio. Uno di loro, Hans Erni di Davos, in un articolo nel quale rievocava, più di mezzo secolo dopo, la sua esperienza d’insegnamento a Roveredo tra il 1891 e il 1898, sottolineava l’orgoglio della popolazione per la nuova scuola e l’apertura di spirito delle autorità che avevano scelto diversi docenti di confessione riformata, tra cui lo stesso Erni, in una comunità interamente cattolica.


Lingue moderne e scienze, tipiche delle scuole tecniche o “reali”, nonché musica, canto e ginnastica, costituivano il programma della scuola roveredana.

Il programma di studio era quello tipico delle scuole secondarie “moderne”, dette anche reali (dal tedesco Realschulen), nelle quali la conoscenza delle cose deve prevalere sullo studio della retorica: lingue moderne, aritmetica e geometria, storia, geografia, storia naturale, canto e musica strumentale. Una parte importante nell’insegnamento doveva essere accordata allo studio del tedesco, poiché dopo i tre anni di scuola reale gli studenti avrebbero dovuto continuare la formazione presso la Scuola cantonale a Coira, dove, nonostante la creazione nel 1892 di una sezione italiana, parte dell’insegnamento era impartito in lingua tedesca.
Nonostante i diversi nomi ufficiali – Scuola secondaria prenormale, Scuola media inferiore, Scuola secondaria di Valle – l’istituto era detto semplicemente in Valle “la Reale”. Unica scuola secondaria pubblica, ha consentito a diverse generazioni di Mesolcinesi di acquisire una formazione di base; molti ex allievi hanno poi potuto continuare altrove gli studi secondari o superiori.


La facciata del palazzo, decorata con i vecchi stemmi di Roveredo (a sin.) e dei Grigioni e con la scritta che ricorda l’anno di costruzione “ANNO MCMXXIII”.

Soltanto dopo un quarto di secolo la scuola ricevette una sede più idonea, un “palazzo scolastico” progettato dall’architetto Enea Tallone, in collaborazione con Silvio Soldati. Enea Tallone (1876-1937), che aveva legami familiari con Roveredo, è noto per aver progettato, tra l’altro, il Municipio di Bellinzona e, in Mesolcina, la chiesa di Laura.


Il “palazzo scolastico” in Riva, sede della Scuola Reale dal 1923 al 1987; ben visibile a sinistra l’entrata della palestra.

I lavori per la costruzione del nuovo palazzo scolastico furono deliberati nel novembre 1922. L’edificio – improntato stilisticamente al regionalismo lombardo allora in voga nel Ticino – rompeva con la tradizione della scuola associata all’amministrazione comunale e voleva essere un vero palazzo dedicato agli studi e alla cultura, nel quale avrebbe dovuto trovar posto anche un museo-archivio di Valle. Nell’atrio al pianterreno fu posto un medaglione in onore di Emilio Motta, il padre della moderna storiografia della Svizzera italiana, che aveva raccolto e inventariato i principali documenti degli archivi locali.


L’iscrizione contiene due errori: Emilio Motta nacque a Bellinzona e morì nel 1920.

La nuova sede, pure ubicata in Riva, accanto alla casa Vairo e alla casa comunale, fu inaugurata il 22 febbraio 1925 con una solenne cerimonia tenutasi nella palestra annessa all’edificio stesso; oltre ai discorsi di circostanza, vi furono canti, esibizioni ginniche e quadri storici inscenati. Il “palazzo scolastico” servì egregiamente per alcuni decenni ma cominciò a rivelarsi vetusto e insufficiente intorno al 1970, con aule troppo piccole e mancanza di strutture adeguate, di fronte all’aumento degli allievi e alle mutate esigenze didattiche.


La palestra di ginnastica al pianterreno della Scuola Reale.

Le trattative per la creazione di un nuovo Centro scolastico a Roveredo portarono nel 1980 alla costituzione di una Corporazione tra dodici comuni del Moesano. Il 29 agosto 1987 fu inaugurato il complesso scolastico ai Mondan, progettato dagli architetti Chiaverio & Censi, che ospita due scuole consortili: la Scuola secondaria e quella di avviamento pratico. Il vecchio edificio della Reale fu invece abbattuto nel 1990 per far posto al Centro comunale in Riva, realizzato dagli architetti Domenico e Angela Cattaneo, che accoglie le scuole elementari di Roveredo, la scuola speciale distrettuale e una sala-palestra multiuso.


Generazioni di scolari hanno posato davanti all’edificio per il rito della foto. Nell’immagine i 41 allievi e allieve della Scuola Reale (anno scolastico 1965-66) con i docenti Giorgio Tognola, Piero Stanga e Guglielmo Riva.



Bibliografia sommaria

Antonio Marcelliano Zendralli, «La Prenormale di Roveredo», in Quaderni Grigionitaliani, XIX (1949-50), p. 225-228.

Piero Stanga, «Breve storia della “Scuola Reale” (scritta sulla scorta di documenti d’archivio) e scuola di avviamento pratico di Roveredo», in: Ai “Mondan” Roveredo. Inaugurazione nuovo Centro scolastico regionale, 29 agosto 1987.



L’autore ringrazia Lino Losa per aver messo a sua disposizione un album di fotografie del vecchio palazzo scolastico, scattate poco prima della demolizione.
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Le radici della violenza: la ricchezza senza lavoro, il piacere senza coscienza, la conoscenza senza carattere, il commercio senza etica, la scienza senza umanità, il culto senza sacrificio, la politica senza principi.

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