domenica 10 agosto 2014.
«Dobbiamo riaccendere il fuoco per la protezione delle Alpi»
L’Iniziativa delle Alpi ha acceso sabato in Ticino il suo tradizionale falò di agosto. Vi hanno partecipato simpatizzanti da tutte le parti della Svizzera. Questo falò fa parte di una serie di fuochi che, nel secondo
sabato di agosto, bruciano nell’arco alpino dalla Francia, all’Italia, fino all’Austria. Così dal 1988 si lancia ogni anno un segnale per la conservazione dell’eredità dello spazio alpino e contro la distruzione
di questo ecosistema sensibile.
Jon Pult, dal 2014 presidente dell’Iniziativa delle Alpi, nel suo discorso a Tenero TI ha ricordato con forza che la protezione delle Alpi in Svizzera poggia su due importanti pilastri: trasferimento del trasporto
merci dalla strada alla ferrovia e nessun ampliamento delle strade di transito nelle Alpi. Questi elementi centrali sono fondamentali per le regioni alpine e il loro futuro, ha detto Jon Pult: «Noi, la generazione
giovane, dobbiamo per questo riaccendere il fuoco per la protezione delle Alpi assieme ai creatori dell’Iniziativa delle Alpi.»
Nel 2016 sarà aperta al Gottardo la galleria ferroviaria di base, il tunnel più lungo al mondo. L’ha ricordato Fabio Canevascini, deputato al Gran Consiglio ticinese, ingegnere e membro del Consiglio delle Alpi dell’Iniziativa delle Alpi. Questo progetto è ideale per motivare i paesi confinanti a trasferire i loro trasporti merci dalla strada alla ferrovia. «Con un secondo tubo autostradale al Gottardo però, questo obiettivo è completamente sepolto,» ha detto Fabio Canevascini. Franco Marinotti, presidente dei Verdi liberali ticinesi, ha ribadito che la Svizzera deve poter illustrare la sua visione sempre e dappertutto
con credibilità, che la Svizzera è sì un paese di transito, ma che si impegna per una politica di trasferimento, che rispetta l’ambiente e protegge la salute delle persone.
Può sembrare allettante costruire un secondo tubo a causa del previsto risanamento del tunnel autostradale del Gottardo. A lungo termine però si avrebbero conseguenze disastrose per tutti i cantoni di
transito da Basilea e Sciaffusa fino a Chiasso. Il periodo del risanamento può essere superato bene con navette per auto e camion, come hanno mostrato diversi studi della Confederazione e
dell’Iniziativa delle Alpi. Si tratta di scegliere la variante ottimale, per la quale il risanamento avviene solo d’inverno mentre d’estate si lascia aperto il tunnel stradale. Questa soluzione garantisce in ogni
momento un collegamento anche stradale tra il Ticino e il resto della Svizzera, costa tre miliardi di meno del raddoppio stradale, rispetta la protezione delle Alpi ed è tecnicamente fattibile. La politica deve
solo volerla!
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