• 17695 Meloni ... andati!
Regionale
mercoledì 6 gennaio 2016.
Cesare Santi

Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre si è spento Cesare Santi, ricercatore instancabile e memoria storica del Moesano. Anche noi de ilMoesano.ch non potevamo non ricordare questo uomo che tanto ha fatto per la sua regione! Lo facciamo riportando quanto nel 2004 fu pubblicato sui Quaderni Grigionitaliani, 3, pp. 135-138, si tratta della Laudatio pronunciata dal dottor Silvio Margadant, allora direttore dell’Archivio cantonale di Coira in onore di Cesare che in quell’anno aveva ricevuto il Premio letterario grigione.
Il testo ripreso dai Quaderni ci è stato inviato da Giorgio Tognola e noi lo pubblichiamo integralmente!

Caro Cesare, quando mi è stato chiesto se potevo tenere il discorso celebrativo in tuo onore in occasione del conferimento del Premio letterario grigione, ho provato grande piacere. Naturalmente, conoscendoti da tanti anni come amico sempre pronto ad aiutare e collega competente, ho acconsentito volentieri.
Stimata Presidente della Fondazione Premio letterario grigione, gentili presenti, spesso l’Archivio di Stato del Cantone dei Grigioni riceve, sovente dall’estero, richieste di informazioni su dettagli della storia grigione, su antenati di grigionesi perlopiù oriundi di 135 nazioni a noi più o meno vicine o su discendenti di grigionesi emigrati. Noi dell’Archivio di Stato siamo ben felici di poter indirizzare queste persone verso esperti di fiducia, che nella maggior parte dei casi conoscono le peculiarità locali e regionali molto meglio di noi che viviamo a Coira.
Ogniqualvolta le richieste si riferiscono alla realtà moesana è per me chiaro a chi devo rivolgermi: al mio amico di lunga data Cesare Santi a Chiasso.
Cesare è sempre disponibile quando si tratta di chiarire puntuali questioni storiche o genealogiche sulla realtà della Mesolcina e della Val Calanca.
Pertanto è per me un onore e un piacere tenere la laudatio di chi oggi riceve il Premio letterario grigione e, in questa medesima occasione, rappresentare l’Ufficio cantonale della cultura.

Ma chi e Cesare Santi?

1. Notizie biografiche
Cesare nasce il 13 aprile 1939 a Bellinzona, figlio di un agricoltore e casaro, divenuto successivamente guardia di confine al servizio della Confederazione elvetica. La professione del padre impone alla famiglia numerosi spostamenti.
Cesare frequenta la scuola dell’obbligo a Mesocco, Muggio, Chiasso e trascorre gli anni del liceo fra Mendrisio e Lugano, dove nel 1959 consegue la maturità.
Con suo grande rammarico Cesare, che fin da bambino nutre interesse per la storia, deve rinunciare ad intraprendere gli studi accademici poiché la sua famiglia non dispone delle risorse finanziarie necessarie. Cosi Cesare frequenta la scuola per funzionari doganali con mansioni di carattere tecnico a Liestal. Dopo aver prestato servizio a Muttenz e a Stabio, dal 1970 fino al suo pensionamento nel 1999 Cesare Santi lavora a Chiasso come caposervizio presso l’Ispettorato doganale delle ferrovie.
Benché trascorra la maggior parte della sua vita nel Canton Ticino, Cesare rientra regolarmente nella sua natia Soazza dove aiuta i parenti nella fienagione. Già da bambino ama ascoltare i vecchi del paese quando narrano di tempi passati. Alcuni di loro avevano dovuto guadagnarsi il pane emigrando all’estero, la maggior parte in Francia o in Austria. Questa oral history, praticata senza la consapevolezza che fosse tale, fece si che il giovane Cesare acquisisse un ricco sapere sulla cultura e sulla storia della sua Valle natale, conoscenze che gli sarebbero state di grande utilità nel suo futuro lavoro.

2. La passione per la genealogia e la storia
Per verificare le informazioni tramandate a voce Cesare Santi iniziò, a soli 19 anni, a consultare i libri parrocchiali e i vecchi atti conservati nell’Archivio comunale di Soazza. Era infatti dell’opinione che si potesse comprendere la storia unicamente tramite una maggiore conoscenza delle persone coinvolte. Si prefissò di trascrivere i registri di battesimo, matrimonio e decesso, allora compilati in latino, del Comune di Soazza prima e di altri comuni poi. Questo impegno si tradusse in seguito nell’indagine su numerose famiglie moesane, i cui risultati Cesare Santi fissò per iscritto in trattati storico-genealogici.
Presto Cesare comprese che tutte le sue ricerche a poco servivano fintanto che le teneva per se. Cosi nel 1972 iniziò a pubblicare le sue numerose trascrizioni e i risultati delle sue ricerche. La sua prima opera porta il titolo di Castagne e antiche leggi a Soazza. Oggi, ad oltre 30 anni di distanza, tengo fra le mani una delle sue più recenti pubblicazioni, Emigrazione dei Calanchini, un contributo che sul finire dell’anno scorso è apparso nell’Annuario della SGFF.
L’elenco dei contributi di Santi dal 1972 al 2003 — pubblicazioni, articoli apparsi in riviste e giornali — è veramente impressionante. La sua produzione comprende non meno di 762 titoli, lo spettro spazia da brevi articoli di giornale ad un’opera scientifica di oltre 600 pagine.
Proviamo ad immaginare questa mole di lavoro: negli ultimi 30 anni Cesare Santi ha pubblicato circa 24 titoli all’anno o, in altre parole, due contributi al mese. A dir il vero ne ha redatti alcuni in più, che però non ha ritenuto degni di pubblicazione. Questa prestazione colpisce ancora di pù, se si pensa che fino a pochi anni fa Santi svolgeva la sua attività di ricerca storica accanto ad un impiego professionale al 100% in un settore di tutt’altra natura: era infatti funzionario delle dogane. A questo proposito va comunque precisato che l’Amministrazione delle dogane ha appoggiato il proprio funzionario appassionato di storia concedendogli, proprio per agevolare le sue ricerche, svariati congedi. Esulerebbe dai margini di una laudatio passare in rassegna i singoli lavori di Santi. I più importanti, cari astanti, ve li voglio comunque ricordare:
• Santi pubblica il suo primo libro vero e proprio nel 1991. Trattasi dell’Iconografia della famiglia a Marca di Mesocco. L’opera presenta tutti i noti ritratti dei membri di questa importante famiglia dell’aristocrazia moesana e per ciascuna persona fornisce indicazioni biografiche.
• Nel 2001 esce la pubblicazione Famiglie originarie del Moesano o ivi immigrate con una panoramica storico-genealogica sulle stirpi moesane e calanchine nel corso dei secoli.
• L’opera precipua di Santi è però Il diario del Governatore Clemente Maria a Marca 1792-1819, apparso nel 1999. In quasi 700 pagine si snoda l’edizione integrale del diario di Clemente Maria a Marca di Mesocco, l’ultimo governatore grigione in Valtellina che, al momento dell’annessione del territorio suddito delle Tre Leghe alla Repubblica Cisalpina nell’anno 1797, dovette dimettersi per poi divenire capo (Landrichter) della Lega Grigia e quindi membro del Piccolo Consiglio del Cantone dei Grigioni. A Marca era una delle personalità politiche di maggior spicco al tempo del passaggio dalla Repubblica delle Tre Leghe al Cantone dei Grigioni. II suo diario costituisce una delle fonti autobiografiche di maggior rilevanza di quell’epoca scossa da numerosi capovolgimenti.
Tuttavia, l’edizione di documenti storici e la ricerca sulla storia di paesi e popoli costituiscono soltanto una parte dell’attività scientifica di Cesare Santi. Di fatto, alla base di tutto ciò vi è il lavoro che Santi svolge negli archivi che per me, direttore dell’Archivio di Stato, riveste particolare importanza.
Cesare conosce gli archivi locali della sua Valle natale come nessun altro. Accanto alla sua attività di ricerca in numerosi archivi comunali, parrocchiali e privati Cesare ne ha riordinati, registrati e quindi resi più facilmente accessibili diversi. Egli s’impegna con successo anche nel reperimento di documenti andati persi.
II fiore all’occhiello di questo suo impegno è però l’Archivio a Marca a Mesocco, di cui quasi esattamente 23 anni fa fu promotore e cofondatore.
Questo archivio della più importante famiglia moesana degli ultimi secoli, che custodisce un ricco inventario di testimonianze sulla storia politica, culturale ed economica del Moesano, venne riordinato, completato grazie a donazioni, ed è costantemente aggiornato da Santi. A numerosi studenti e ricercatori Santi ha permesso di consultare gli interessanti documenti dell’Archivio a Marca e ha cosi reso possibili alcune pubblicazioni sul Moesano e sulla gente del Moesano.
Grazie al prodigo impegno di Cesare Santi, nel corso degli ultimi due decenni l’Archivio a Marca si è trasformato da archivio di famiglia ad un vero e proprio centro di ricerca storica di portata nazionale, andando ad affiancarsi a centri analoghi sorti anche in altre valli del nostro Cantone.
Un ulteriore merito di Cesare Santi è la fondazione, avvenuta nel 1997, della Società Genealogica della Svizzera Italiana, per incarico della quale Santi intrattiene un rapporto epistolare con numerose persone residenti all’estero, perlopiù discendenti di emigrati svizzeroitaliani.
Caro Cesare, so che non ti piace quando ti si loda. Eppure, a fronte del tuo immenso impegno per i più disparati aspetti della storia e della cultura della Mesolcina e della Val Calanca, non devi nascondere i tuoi meriti. II tuo è un impegno che si cristallizza fra l’altro in oltre 700 piccole e grandi pubblicazioni e che ti è già valso svariati premi e riconoscimenti, fra i quali nel 1984 il Premio di riconoscimento del Governo del Cantone dei Grigioni. Con la pubblicazione di numerosi documenti e saggi hai saputo, con grande perizia, instillare nuova vita a vecchi documenti e risvegliare l’interesse dei lettori per la storia.
Mi rallegra in maniera particolare che i responsabili della Fondazione Premio letterario grigione abbiano deciso di assegnare il Premio letterario grigione 2004 a te e cosi facendo onorare una persona, i cui grandi meriti qui a nord del San Bernardino non hanno ancora ottenuto, a mio modo di vedere, la giusta attenzione. Con questo gesto un grigioneitaliano riceve, per la prima volta nella storia del Premio letterario grigione, questa importante onorificenza.
Mi congratulo con te per il conferimento del Premio letterario grigione 2004 e ti auguro di proseguire, prolifico di pubblicazioni e a lungo nel tempo, il tuo operato al servizio della ricerca storica grigione.

(traduzione di Raffaella Adobati Bondolfi)

top

“L’uomo si distrugge con la politica senza princìpi, col piacere senza la coscienza, con la ricchezza senza lavoro, con la conoscenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la fede senza sacrifici.”

Mahatma Gandhi

 
Sponsors