Troppi raduni più o meno casuali di bettola, facebook, luoghi più o meno privati; troppo pochi dibattiti aperti, in pubblico, in cui ci si interroga anche in gruppi di idee, cosa sia il bene comune, la qualità di vita, il senso di appartenenza. Prevale il timore che se esprimi la tua idea in modo aperto qualcuno possa aversene a male. E spesso é così, non si supera il livello di pancia nel dibattito.
I poteri in gioco sono i milioni che gireranno prossimamente a Roveredo. La sensazione é che questa sia soltanto una guerra "tra poveri", dopo che ci saremo scannati a vicenda per bene, qualcuno di più intelligente si farà avanti.